
Gli amari possono raccontare antiche storie condite da tradizione, savoir faire artigianale e cultura, possono trasportare gli appassionati in una passeggiata nel tempo per riscoprire sapori dal fascino antico. La produzione degli amari è un patrimonio quasi esclusivamente italiano che il mondo intero invidia ma non mancano eccellenti esempi oltre confine. Questi liquori rappresentano ed esprimono cultura e tradizione, identificano territori e sintetizzano al massimo il concetto di terroir, compongono una grande famiglia nella quale convivono prodotti diversi tra loro ma orgogliosamente fieri di avere ognuno una propria identità, una preziosa categoria di liquori che sta vivendo un bellissimo momento. Gli amari sono versatili, esprimono uno dei quattro sapori primari, l’unico che si evolve nel tempo, importante tassello di un armonico equilibrio tra dolce e amaro. Gli amari rappresentano una delle massime espressioni della grammatica del gusto e di una miscelazione perfetta. L’Italia è il paese che vanta la più grande espressione di amari e attraverso essi si potrebbe disegnare una geografia liquida del Paese. Onesti Group – District of Beverages ha nel suo portfolio dei brand di amari con un importante storia alle spalle.

Doragrossa è un viaggio alle radici di una storia piemontese, un delizioso assaggio di quella nobile arte torinese che miscela magistralmente erbe e spezie e “conduce l’alambicco” con maestria riconosciuta in tutta Europa. Tale patrimonio di conoscenze e tradizioni è stato custodito e si è tramandato negli anni, fino ad arrivare alla storia recente. Qui affondano le loro radici i valori, la filosofia produttiva e le ricette dei liquori Doragrossa di Torino. La tradizione liquoristica torinese risale già al XVI secolo. Il Re Emanuele Filiberto di Savoia trasferì la capitale del regno in città e, grazie a lungimiranza e a una forte passione per l’alchimia, favorì l’insediamento di speziali, confetturieri e distillatori nella contrada di Sant’Espedito (patrono dei commercianti). Con l’appellativo “Dora Grossa” il popolo rinominò l’antica strada dedicata al Santo, divenuta nel frattempo il fulcro dell’arte liquoristica. La maestria dei liquoristi torinesi nel campo della produzione di elisir medicamentosi e bevande voluttuarie divenne rapidamente nota in tutta Europa. Lo sviluppo di vivaci commerci con terre lontane favorì l’arrivo di spezie esotiche che integrarono la già ricca disponibilità di ingredienti locali. Il porto di Genova divenne il fulcro del commercio che transitava per il mare Mediterraneo. Torino, circondata da vaste aree agricole, ricche di erbe, fiori e frutti, tra le quali la vite, vicina porto di Genova, vide confluire nelle proprie piazze spezie rare e come tali molto pregiate. Cuochi della Corte Reale, alchimisti, farmacisti, liquoristi e distillatori, svilupparono via via tecniche sempre più raffinate e commerci, particolarmente fiorenti in Contrada Dora Grossa. Oggi questa ricca e variegata gamma di spezie si ritrova nei liquori Doragrossa. L’Amaro di Torino Doragrossa (23°) riporta ai sentori caratteristici dei prodotti di quel tempo: un amaro delicato, di stile alpino, corroborante e digestivo, con un carattere forte di rabarbaro e genziana, note balsamiche di ginepro e la freschezza di finocchio selvatico e liquirizia.

Quella di Alpestre è una storia che comincia in Francia, nell’Hermitage, sul fiume Gier. Era il 1857 quando il padre Marista Frate Emanuele, esperto conoscitore delle virtù terapeutiche delle erbe, mise a punto la preziosa ricetta che, unendo in una sapiente formula le proprietà benefiche di 34 erbe aromatiche, racchiude il segreto di un grande distillato. Dalla fine del 2013 il proprietario della ricetta e dei sapienti segreti di produzione di questo marchio che appartiene alla storia liquoristica italiana è il Gruppo Onesti, che consolida in questo modo la sua posizione di leadership nel mercato beverage italiano e rafforza la volontà di espansione oltre confine. Nell’ambito del processo di cambiamento continuo che viene perseguito da anni, il Gruppo Onesti ha rilanciato il marchio per riportarlo agli antichi splendori. Partendo dal ritrovamento delle antiche ricette dei frati maristi, che fin dal 1857 hanno dedicato studi approfonditi sui benefici derivati dalla distillazione di erbe officinali, è stata ripresa l’antica formula di Hermite, l’amaro di Alpestre, amabile, dai sentori erbacei marcati ma gentili. La ricetta rivisitata mantiene il suo carattere unico e senza tempo. Come per Alpestre distillato, anche per Hermite, la raccolta delle botaniche che compongono la preziosa formula avviene secondo tradizione e rispetto per il territorio, esaltato grazie alle essenze tipiche del Piemonte. Il profilo organolettico di Hermite risulta più amabile rispetto al distillato Alpestre, pur mantenendo le caratteristiche officinali che contraddistinguono il brand e la filosofia Marista. Degustando Hermite sarà piacevole riscontrare originali note agrumate, conferite dalle rinomate materie prime tipiche dei territori al confine tra Piemonte e Liguria. Color giallo scuro con riflessi arancio, al naso è un’esplosione di note officinali e balsamiche, per un sorso dal gusto erbaceo, equilibrato ed amaricante, amabile e rotondo.


In Germania troviamo Amaro Underberg ricetta segreta che si tramanda dal 1846, che prevede, attraverso un procedimento segreto denominato Semper Idem, l’estrazione inalterata delle proprietà delle erbe utilizzate, delle loro sostanze attive e delle caratteristiche aromatiche. Nella ricetta di Underberg rientrano erbe selezionate provenienti da ben 43 Paesi del mondo. Ottimo digestivo naturale, senza zuccheri, senza glutine. Invecchiato in botti di quercia di Slovenia, è unico e inconfondibile, anche per il suo packaging: Underberg viene prodotto solo nel tipico formato monodose da 2 cl, la giusta quantità sempre a portata di mano! Da quasi 180 anni, infatti, Underberg è conosciuto in tutto il mondo proprio per la sua particolare confezione che prevede la bottiglietta avvolta in cartapaglia. Underberg non si può descrivere a parole, si deve assaggiare. Negli ultimi anni gli amari sono sempre più usato in mixology per creare cocktail dal carattere deciso e dal gusto unico. Amaro di Torino Dora Grossa, Alpestre Hermite e Underberg si esprimono ottimamente consumati freddi.
UN AMERICANO A CARMAGNOLA
- Ingredienti
- 3 cl Vermouth Rosso di Torino Doragrossa
- 3 cl Bitter Alpestre
- 2 cl Amaro Hermite
- Top Soda
GINGER GOLDRUSH by Matteo Zed
- Ingredienti
- 50 ml bourbon Eliijah Craig
- 15 ml Alpestre
- 22,5 ml succo di limone
- 7,5 ml fresh Ginger juice
- 22,5 ml sciroppo al miele
- Top Underberg