La nostra redazione ha inviato una raccomandata indirizzata all’attenzione della Presidenza del Consiglio dei Ministri e ai Dicasteri interessati. In essa la nostra richiesta di incisiva e rapida sensibilizzazione alla sofferenza di uno dei comparti più importanti dell’intera economia italiana. Contestualmente abbiamo appena lanciato identica proposta con una petizione sulla piattaforma Change.org. Invitiamo tutti gli operatori del settore Bar e Ristorazione, in ogni loro espressione a cliccare su http://chng.it/scnfBjdPwQ e firmare la petizione. Più siamo più forti siamo. Condividete, diffondete, fatelo per voi www.bartales.wpbox.it
Si prolunga senza una fine prossima il periodo durante il quale baristi, ristoratori, pasticceri, cuochi e tutti coloro che lavorano nel settore dell’enogastronomia e dell’ospitalità si trovano a fare i conti con la chiusura necessaria dei propri locali a causa dell’emergenza covid-19. Il grande senso di responsabilità degli operatori è innegabile, ma lo è altrettanto il rischio di collasso economico. Il comparto del fuori casa, che negli ultimi anni ha fatto da traino all’economia del nostro Paese, una voce importante che genera flussi turistici nazionali e non, chiede con forza e unito, l’intervento delle istituzioni in modo incisivo e tempestivo. Esprimiamo la volontà di tutto il territorio nazionale e delle sue forze migliori che ogni giorno si adoperano nel settore. In questi tempi di rinunce e difficoltà economiche per migliaia di operatori professionali, atti di gentilezza, riflessione e cameratismo professionale si sono diffusi in tutto il paese. La velocità con cui la pandemia si è evoluta, il tragico bilancio delle vittime in aumento, ha colpito duramente tutti. I paesi sono stati costretti a bloccarsi, le perdite di posti di lavoro stanno aumentando esponenzialmente e la stagione turistica è ormai inevitabilmente compromessa. In questo periodo di coercizione siamo tutti chiamati a usare il tempo nel miglior modo possibile per preparare un nuovo futuro che possa ridare slancio a tutta l’industria dell’ospitalità. Abbiamo esteso il nostro messaggio a produttori, distributori, enoteche, associazioni di categoria, centri di formazione professionale, consorzi e tutti i soggetti interessati a muoversi in tal senso. Suggeriamo che i provvedimenti da porre in essere nell’ immediato futuro possano essere:
1-Concessione della cassa integrazione senza limiti per tutti gli addetti del settore, indennizzo per proprietari compresi, che abbiano perso il lavoro in conseguenza dell’emergenza sanitaria. Lo Stato deve sostenere chi perde il lavoro e chi è costretto a bloccare l’attività. Sospensione di tutti gli adempimenti fiscali, dei versamenti contributivi, dei mutui e delle cartelle esattoriali per tutto il periodo dell’emergenza
2-Creazione di un fondo economico specifico per il settore bar che copra tutte le spese non bloccate (affitti, fornitori, suolo pubblico) per le attività si settore con fatturato non superiore ai 2.000.000,00 di euro
3-Sospensione di tutti gli adempimenti fiscali, dei versamenti contributivi, dei mutui e delle cartelle esattoriali per tutto il periodo dell’emergenza.
4-Istituzione di una flat tax per i 5 anni a venire
4-Revisione di norme e costi per la gestione del suolo pubblico in concessione ai bar
5-Riduzione Iva al 4%
6-Azzeramento delle commissioni bancarie sulle operazioni di anticipo fatture
7-Revisione dei costi di energie e utenze varie e sospensione delle stesse per il primo semestre 2020
8-Credito di imposta del 100% per il primo semestre sui canoni di locazione pagati e zero tassazione per i proprietari che diminuiscono i canoni di locazione del 50% almeno.
9- Sgravi fiscali sull’acquisto di attrezzature e macchinari professionali
Tutto questo almeno sino al riallineamento al fatturato dell’anno 2019