A Milano, in viale Regina Giovanna 14, apre Dirty. Un nuovo cocktail bar dall’anima hardcore guidato da Mario Farulla, Carola Abrate e Gigi Tuzzi. No lezioni di cocktail. Perché da Dirty l’unico imperativo è il divertimento
Il power trio composto da Mario Farulla, Carola Abrate e Gigi Tuzzi accende la miccia a nuovo cocktail bar nato con il preciso scopo di combattere le ipocrisie, l’ospitalità in giacca bianca e gli stereotipi. Il nuovo progetto si chiama Dirty. Sporco. Dirty è a Milano, in viale Regina Giovanna 14, a ridosso di Porta Venezia e della gay street. Di questa nuova avventura, oltre ai tre, fa parte anche Paolo Coppola, imprenditore nel settore dell’ospitalità. Così parlano del nuovo progetto: “Dirty nasce da un’esigenza, non da un concept”. Il nuovo locale arriva al culmine di un percorso iniziato un anno fa. «A un certo punto ci siamo guardati intorno e abbiamo capito di essere circondati. Intorno a noi vedevamo un’ammucchiata di bar con cose buttate a caso. Sembrava la gara del “io ce l’ho più lungo”. Così abbiamo messo la retromarcia e abbiamo iniziato a far fuori il superfluo. «Da noi si usa l’articolo noi e vogliamo abolire l’io. Siamo controcultura al bar, non da bar. Quindi non vogliamo educare o istruire nessuno. Siamo solo uno strumento al servizio di chi vuole passare una bella serata senza stare a pensare alle supercazzole del barman e alla loro Platinum Age. Noi facciamo da bere, in tempi rapidi, senza cerimonie e cerchiamo di farlo al meglio. “Ebbasta”. La drink list è corta e semplice, basata su drink della casa e grandi classici, più qualche extra. Il tutto è accompagnato da un’offerta di cibo fatto per godere. Perché al Dirty serviamo cibo da lupi. Roba per affamati di vita, di notte, di carnazza. Siamo come quelli che a Roma chiamano gli “zozzoni”. Anzi, oltre gli zozzoni. Da noi puoi trovare carne in scatola, Champagne e mortadella, hot dog e banane».
Ovviamente anche lo stile e gli arredi di Dirty sono allineati al suo pensiero. Il progetto, realizzato in collaborazione con Nick Maltese Studio, è davvero unico e originale. Una tenda rossa da macellaio divide la sala in due aree. Da una parte il bar più pop, dall’altra una zona più raccolta con un banco dedicato. Gli ambienti di Dirty sono ispirati alla corrente Brutalista, movimento architettonico nato nell’Unione Sovietica del XX secolo caratterizzato da strutture monumentali e simboliche che esprimevano il potere e la grandezza dello stato. Il tutto è stato mescolato con lo stile di Jean-Michel Basquiat, artista che ha spesso utilizzato immagini di genitali maschili nella sua arte come simboli di potere e virilità. Sulla griglia di lavoro così come sul banco, entrambi realizzati da Vincenzo Vitolo, sono impressi peni e vagine. «Per noi sono elementi che richiamano la trasgressione, un po’ naif, di tutti gli adolescenti. Tutti abbiamo disegnato cazzetti sui banchi di scuola o sul diario del compagno. I cazzetti sono stati la nostra prima forma di graffiti. Li mettevamo ovunque, in metropolitana e sui muri». Tutto questa attenzione al banco perché sarà lui la stella polare del locale.
«Abbiamo scelto di eliminare la bottigliera e di tenere in vista solo prodotti a marchio Dirty. Il nostro stile di miscelazione si concentra nell’offrire la migliore esperienza gustativa. Non ci interessa utilizzare le etichette o le bottiglie blasonate come specchietti per le allodole. Siamo nudi e crudi. Questo non significa che da noi non si trovano bottiglie pregiate. Semplicemente non le teniamo in vista e le usiamo solo quando, e se, ce le chiedono. Come già detto, la nostra priorità è soddisfare l’ospite. Quindi se ci chiede qualcosa facciamo di tutto per accontentarlo. Anche fare la spesa».
Il servizio è incentrato sul divertimento e sul coinvolgimento dell’ospite. «Abbiamo solo 35 posti e, volente o nolente, ogni cliente è attore protagonista delle nostre serate. Non usiamo jigger per misurare le quantità di prodotto, ma viene versato tutto a mano libera. Nessuna omologazione. Nessun cocktail fotocopia. Qui si miscela per il gusto di fare le cose ad arte. Ogni drink ha la sua anima ed è irripetibile. Per questo anche la nostra attrezzatura è volutamente ridotta al minimo. Anche in questo siamo “brutalisti”. Perché per far bene da bere non hai bisogno di un’orgia di bar tools. Servono solo gli attrezzi giusti e la mano buona. Siam tornati agli anni 2000 con le soda gun al posto delle bottigliette, ma se ce lo chiedete abbiamo anche quelle. Il bar, essendo un bar del popolo, creato per la classe operaia come noi, avrà prezzi popolari, con il Gin Tonic della casa proposto a 8 euro. Il prezzo massimo? 15 euro per alcuni drink della casa. I signature della casa riprendono il nome del locale e sono incentrati sullo studio delle salamoie e della salinità come esaltatore di sapori. In qualche rappresentano la nostra piccola arma segreta per dare l’extra kick al gusto dei drink. Anche in questo andiamo controcorrente. In un mondo, quello della mixology, dove tutto è concentrato sullo studio delle fermentazioni (e quindi sul deterioramento), noi viriamo verso i metodi di conservazione. Il nostro drink iconico? È il Super Dirty, un Martini Cocktail mangia e bevi che viene versato direttamente in una coppa colma fino all’orlo di olive con farcitura diversa l’una dall’altra. Ai drink si aggiunge una selezione di tre birre alla spina servite in bicchieri ghiacciati. Tecnicamente è la cosa più sbagliata che ci sia. Ma chissenefrega, la birra ghiacciata è più buona». Dirty, curato dallo studio di comunicazione Maigiu, apre alle 19 e chiude alle 4. Perché la sua missione è dare conforto a tutti i viandanti, nottambuli e lavoratori della notte. “C’è una no-reservation policy: chi arriva prima si siede, ma proveremo comunque sempre a soddisfare tutti. Piuttosto faremo i letti, o meglio gli sgabelli, a castello”. La musica di Dirty è un vero must. La playlist spazia tra vari generi. Dal sound dell’Hip-Hop anni 2000 fino a cose più estreme. Punk, hardcore e se capita anche i Rockets.
DIRTY MILANO
Viale Regina Giovanna, 14 Milano
Posti a sedere: 35
Giorno di chiusura: domenica
Orari: dalle 19 alle 4 di mattina
Prezzo medio di un cocktail: 8 euro
No mail – no telephone
No reservation policy
No dress code
No prejudice
No vip