Storia del “grappaiolo angelico”, l’artista selvatico che disegnava a mano etichette di un piccolo mondo antico.
Romano Levi è stato un maestro indiscusso della distillazione, un uomo dolcissimo rimasto fanciullo, attaccato ai suoi ricordi d’infanzia che testimoniano un tempo mai passato. Nella sua casa modesta che fungeva anche da laboratorio, Romano Levi si sedeva vicino una finestra sommersa dalle ragnatele di un ragno, Pippo, e con un pennino disegnava le sue etichette. In quei foglietti di carta oggi oggetto di collezione, Romano rievocava i suoi ricordi: le erbe e la natura che perpetua le stagioni, figure di donne con teste grandi e gambe lunghe, vigneti. Queste etichette sono state definite emozioni.